Ogni anno lo Stato italiano – come tutti gli Stati del mondo – compila un documento complesso, fondamentale per la vita economica e politica del Paese: il bilancio dello Stato. È il momento in cui si decidono le priorità, si stabilisce quanto denaro incassare e come spenderlo, si definiscono le politiche economiche e sociali.
Capire come funziona un bilancio pubblico non è solo una questione da economisti o tecnici. Significa capire come vengono utilizzati i soldi delle nostre tasse, cosa può (o non può) fare un governo, e perché certe scelte politiche hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana di tutti noi.
Vediamo quindi, in modo chiaro e accessibile, cos’è il bilancio dello Stato, come si compone, chi lo scrive, come viene approvato e perché è così importante.
Cos’è il bilancio dello Stato?
Il bilancio dello Stato è un documento contabile e politico che prevede le entrate e autorizza le spese della pubblica amministrazione per un determinato anno finanziario (che in Italia coincide con l’anno solare, dal 1° gennaio al 31 dicembre).
È la traduzione numerica delle scelte politiche di un governo: dove trovare i soldi, quanto spenderne, su quali settori puntare (sanità, istruzione, difesa, infrastrutture…), e con quali obiettivi.
Tecnicamente, il bilancio è:
- Preventivo: stima cosa accadrà nel futuro prossimo.
- Autorizzatorio: dà il via libera alla spesa pubblica entro certi limiti.
- Pubblico: deve essere discusso e approvato in Parlamento, e pubblicato per garantire trasparenza.
Le principali fasi del bilancio
Il bilancio dello Stato segue un iter preciso, che si ripete ogni anno e coinvolge vari attori istituzionali. Le fasi principali sono:
1. Documento di economia e finanza (DEF) – aprile
È il primo passo. Viene redatto dal governo e presentato al Parlamento entro il 10 aprile. Il DEF contiene le linee guida della politica economica per i tre anni successivi (triennio), gli obiettivi di finanza pubblica, la previsione su crescita, debito, deficit.
Serve come “mappa” strategica, per capire dove il governo vuole andare e con quali strumenti.
2. Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) – settembre
Aggiorna i dati contenuti nel DEF in base all’andamento economico. Può cambiare obiettivi e previsioni. È un passaggio cruciale, perché fissa i margini entro cui si costruirà la vera e propria manovra finanziaria.
3. Legge di Bilancio (o Manovra) – ottobre/dicembre
È il cuore del processo. Entro il 20 ottobre, il governo presenta al Parlamento la Legge di Bilancio, che contiene:
- le misure di entrata (tasse, contributi, tagli, lotta all’evasione…)
- le misure di spesa (aumenti a sanità, scuola, bonus, investimenti…)
- eventuali modifiche fiscali o riforme strutturali
Il Parlamento ha tempo fino al 31 dicembre per discutere, emendare e approvare la manovra. Una volta approvata, entra in vigore il 1° gennaio.
Entrate e uscite: da dove arrivano i soldi e dove vanno?
Le entrate dello Stato
Lo Stato raccoglie denaro da varie fonti. Le principali sono:
- Entrate tributarie: imposte, tasse e contributi (IRPEF, IVA, accise…)
- Entrate extratributarie: dividendi da società partecipate, canoni, multe, concessioni
- Entrate da alienazioni: vendita di beni o patrimoni pubblici
- Entrate da indebitamento: emissione di titoli di Stato (debito pubblico)
Nel bilancio, si distingue tra:
- Entrate correnti: ricorrenti, annuali (es. tasse)
- Entrate in conto capitale: straordinarie (es. vendita immobili, prestiti)
Le spese dello Stato
Le spese si suddividono in due grandi categorie:
- Spese correnti: servono a far funzionare lo Stato giorno per giorno.
- stipendi pubblici (insegnanti, medici, polizia…)
- pensioni e assistenza
- acquisto beni e servizi
- interessi sul debito
- Spese in conto capitale: servono per investimenti strutturali.
- infrastrutture, edilizia scolastica, tecnologia
- sostegno all’economia (imprese, green economy, ricerca)
- finanziamenti europei o cofinanziamenti
Una spesa importante e costante è quella per gli interessi sul debito pubblico, che rappresenta una quota significativa del bilancio (decine di miliardi all’anno), e limita la capacità di spesa in altri settori.
Bilancio in pareggio, deficit e debito
Un bilancio è:
- in pareggio se le entrate coprono tutte le spese;
- in deficit se le spese superano le entrate → lo Stato deve indebitarsi;
- in avanzo se le entrate superano le spese → raro, ma possibile.
In Italia, storicamente, il bilancio è in deficit. Questo significa che ogni anno lo Stato emette nuovi titoli di Stato per coprire la differenza, e così accumula debito.
Il deficit annuo viene misurato come percentuale sul PIL. L’Unione Europea stabilisce (con il Patto di Stabilità) che non dovrebbe superare il 3%, e il debito totale il 60% del PIL. L’Italia è ben oltre questo limite, ma negli ultimi anni i vincoli sono stati sospesi a causa della pandemia e di altre emergenze.
Il ruolo del Parlamento e della Corte dei Conti
Il bilancio non è solo affare del governo. Il Parlamento ha un ruolo centrale: lo discute, lo emenda, lo approva.
Inoltre, la Corte dei Conti controlla che le leggi finanziarie siano corrette e sostenibili, e valuta l’efficienza della spesa pubblica.
Il bilancio, quindi, non è solo una questione tecnica, ma anche democratica. Rappresenta l’atto con cui il governo si assume la responsabilità di come usa i soldi pubblici.
Bilancio e scelte politiche: perché è così importante?
Ogni voce di bilancio è una scelta politica. Decidere di tagliare le tasse o di aumentare gli investimenti nella scuola, di stanziare fondi per l’ambiente o per la difesa, non è mai neutro.
Attraverso il bilancio lo Stato:
- orienta l’economia,
- ridistribuisce (o non ridistribuisce) la ricchezza,
- decide chi aiutare e chi no,
- costruisce (o smantella) servizi pubblici.
In altre parole: il bilancio è il vero volto di un governo, più delle parole o delle promesse.
Perché dovremmo conoscerlo tutti?
Conoscere i meccanismi del bilancio dello Stato ci permette di:
- capire le notizie economiche,
- valutare le promesse elettorali (sono realizzabili? Con quali coperture?),
- chiedere trasparenza e responsabilità,
- difendere i diritti sociali.
Il bilancio è il cuore della vita pubblica. Eppure, viene spesso raccontato in modo tecnico, oscuro, lontano dalla vita reale. FoxJournal vuole contribuire a renderlo comprensibile, per restituire ai cittadini la possibilità di partecipare consapevolmente alle decisioni che li riguardano.
In conclusione
Il bilancio dello Stato non è solo un insieme di numeri, ma un atto politico, culturale, sociale. È la radiografia delle priorità di un Paese, delle sue ambizioni e delle sue contraddizioni.
Capirlo significa essere cittadini informati, capaci di leggere la realtà con occhi diversi, di pretendere giustizia economica, di immaginare un futuro più equo e razionale.
Perché il bilancio è una questione di democrazia. E una democrazia che non capisce come funziona il bilancio pubblico, è una democrazia debole.
📊Hai 5 secondi?! Rispondi a questo breve sondaggio: ci aiuta a migliorare ogni contenuto.